COME SCEGLIERE UN NOME DI BRAND REGISTRABILE(senza commettere errori costosi)
- noa studio
- 30 ott
- Tempo di lettura: 3 min
Il nome è il primo mattone.
Prima ancora del logo, del tono di voce o della palette colori, c’è lui: il nome. È il punto d’ingresso di tutto ciò che verrà dopo. Un ponte tra ciò che sei e ciò che il tuo brand promette di diventare.
Scegliere il nome giusto non è (solo) una questione creativa. È un atto strategico, quasi fondativo. Perché un nome non è una parola qualunque: è un codice identitario, capace di parlare al mercato e, allo stesso tempo, di rappresentare chi lo ha creato.
Il naming — e l’eventuale pay-off — devono risuonare in chi li pronuncia e in chi li ascolta. Devono funzionare per il founder, ma soprattutto per il pubblico. E per farlo servono metodo, sensibilità e un pizzico di lungimiranza.
Vediamo insieme gli errori da evitare nella scelta di un nome di brand registrabile per non trasformare il naming in una scelta impulsiva (e costosa).
1. Parti dal significato, non dal suono

Molti nomi nascono “perché suonano bene”. Ma un nome che piace alle orecchie non sempre funziona nella testa (o nel cuore) delle persone.
Quando scegli un nome di brand registrabile, parti sempre dal significato, non solo dal suono:
cosa vuoi comunicare davvero?
qual è la promessa del tuo brand?
che tipo di relazione vuoi costruire con chi ti sceglie?
Solo dopo aver chiarito questo, cerca la forma sonora. Il suono deve amplificare il senso, non sostituirlo.
2. Controlla la disponibilità web e social del tuo nome di brand
Un nome può sembrare perfetto… finché non scopri che il dominio è già preso o che su Instagram esiste un profilo omonimo.
Prima di innamorarti definitivamente:
controlla la disponibilità del dominio .it e .com su www.register.it o www.godaddy.com
verifica la presenza del nome su Instagram, Facebook, LinkedIn, TikTok
cerca su Google per capire se esistono marchi o attività simili
La coerenza digitale è fondamentale: un nome unico e coerente su tutti i canali facilita il riconoscimento e costruisce fiducia.
3. Verifica la registrabilità del nome di brand
Questo è il punto che molti saltano — ed è quello che può costare caro. Un nome non è “tuo” finché non verifichi che sia registrabile come marchio.
Puoi farlo tu, in modo preliminare, attraverso:
il database EUIPO (per l’Unione Europea): https://euipo.europa.eu
il database UIBM (per l’Italia): https://uibm.mise.gov.it
Meglio ancora, affidati a un professionista legale o a un consulente in proprietà intellettuale. Un piccolo investimento iniziale che può evitarti problemi (e rebranding) molto più costosi in futuro.
4. Testa la percezione del tuo nome di brand
Un nome può avere mille significati… ma conta come viene percepito. Prima di depositarlo, testalo:
chiedi a persone esterne al progetto cosa evoca
verifica eventuali doppie interpretazioni o connotazioni indesiderate
ascolta come suona detto ad alta voce
Un nome deve scorrere, farsi ricordare, stare bene addosso al brand.

In sintesi
Un buon naming è un equilibrio tra creatività, strategia e tutela legale. È la prima promessa che fai al tuo pubblico. E come ogni promessa, va mantenuta con coerenza.
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Scritto da NOA Studio
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